Benvenuti sul mio Blog

Esso contiene una raccolta di notizie, analisi e riflessioni sul movimento religioso dei Testimoni di Geova.

lunedì 6 ottobre 2014

Memoirs of a Jehovah's Witness Life by Tylin Joel

Memoirs of a Jehovah's Witness Life by Tylin Joel




Being cast out from an organization that you have only known since birth is catastrophic.  Being faced with shunning by long time friends and family members is devastating.  Discovering that all you were ever allowed to know as “truth” is indeed a grand lie can be bewildering, frustrating and life changing.  Keeping a level head during this transition is not easy.  I have made many mistakes in my 44 years but I try to learn from them.  Discovering that there are hundreds of thousands who share this same pain through experiences is cathartic in many ways.  Nothing has illustrated this or accomplished this fact more than social media and networking on the Internet.  While it is very true that everyone has an opinion or pathway of their own along their recovery journey, the joint camaraderie is still present and some of the people I have met online and through social media have saved my life.  You have saved my daughter’s life.  I thank you for that.

I was born in 1970.  My mother and father brought me into the world in Santa Barbara County and attended the Quarantina Congregation of Jehovah’s Witnesses in Santa Barbara, California.  They moved 15 miles south to the City of Carpinteria and that is the congregation in which I was raised.  When I was thirteen years old, I dedicated my life to serving Jehovah God and I symbolized that dedication by water baptism in a pool outside the Assembly Hall of Jehovah’s Witnesses in Woodland Hills, California. 
My mother was very proficient in training me as the perfect little Jehovah's Witness boy.  I was constantly rescuing my Jehovah’s Witness playmates from various holiday celebrations and political ceremonies at school.  I never had a problem explaining why being a Jehovah's Witness excluded me from a plethora of activities, even taking to task school administration all alone as to why I would not solute the flag or stand for the playing of the National Anthem.

martedì 23 settembre 2014

La Verità … e le sue atrocità: vi renderà liberi … o schiavi?

Questa mattina, guardando al telegiornale le sofferenze subite da coloro che sono le vittime, da ambo le parti, delle atrocità della guerra, in Palestina o in Ucraina, ho pensato alle sofferenze e le atrocità che accettavo senza battere ciglio, quando ero Testimone di Geova.

Oggi, vedendo le persone soffrire sento un grande disagio e dolore e mi dico … ma invece di scannarsi gli uni gli altri, non possono queste persone accordarsi e dirsi che la vita è breve e che abbiamo ciascuno diritto al nostro attimo di felicità lasciandosi dietro la rabbia e l’odio che le circostanze della vita hanno creato in noi?


Fuoriuscire dai TdG: per rancore o collera dopo aver subito ingiustizie?

Quando un Testimone di Geova subisce dei gravi torti per mano dei suoi correligionari e poi, finisce per abbandonare l'Organizzazione, molti si chiedono se non abbia abbandonato per rancore o collera.

Io stesso ho subito gravi torti anni fa e alcuni si pongono questa domanda nei miei confronti.
In effetti, ho ricevuto proprio questi giorni una email da un anziano di congregazione ancora praticante che si pone tale domanda. Gli ho risposto con sincerità e ho pensato che la mia risposta possa essere di qualche aiuto ad alcuni miei lettori su questo blog. Ecco perché riporto, in maniera anonima, la mia risposta qui di seguito:


martedì 10 giugno 2014

Jehovah's Witnesses in Britain investigated by the Charity Commission

Jehovah's Witnesses in Britain investigated by the Charity Commission on account of recent pedophilia cases.

Currently, according to the Agency, there are 1354 individual congregations registered as charities in Britain, in addition to their Head Quarters.

In particular, the Commission states that:

In consequence it is essential that charities engaged with children or vulnerable people (a) have adequate safeguarding policies and procedures which reflect both the law and best practice in this area, (b) ensure that trustees know what their responsibilities are and (c) ensure that these policies are fully implemented.

 - See more at: Charity Commission communication

lunedì 19 maggio 2014

Non collette ma … mezzi più efficaci per raccogliere fondi!


Da sempre, ossia sin dai tempi del loro fondatore Charles Taze Russel, i Testimoni di Geova, allora chiamati Studenti Biblici Internazionali, si sono vantati, accusando indirettamente i metodi praticati nelle chiese, di “non fare collette”.

Quando si comincia a parlare di “collette” in realtà, si sta aprendo il discorso del finanziamento delle denominazioni religiose.

Si potrebbe dire che ogni nuova fede ha un fondatore, presto circondato da seguaci che oltre ad ascoltarlo, inizieranno a diffondere i suoi pensieri, i suoi ideali, la sua visione del mondo e dello scopo della vita.

Molto probabilmente, tra gli insegnamenti del gruppo, si cercherà di dare risalto alla spiritualità e si condannerà il materialismo.

Come succede a qualsiasi idealismo, qualsiasi iniziativa che finisce per coinvolgere centinaia, migliaia o milioni d’individui, sorge anche la necessità di organizzare e finanziare le attività del gruppo. La religione, purtroppo, non sfugge a questo bisogno.


sabato 3 maggio 2014

Jehovah's Witnesses and The Chosen Path of Ignorance

Having been myself a Jehovah's Witness for almost 60 years, I can only say that the article titled Jehovah's Witnesses and The Chosen Path of Ignorance by Darrin Hart, author of Leaving Jehovah's Witnesses - Practical Thoughts To Help You Survive and Thrive, is more than excellent, it reflects exactly my own experience, sadly to say so.
Plan to translate it into Italian soon.

lunedì 21 aprile 2014

Pedofilia: Imbarazzante accusa … dei TdG!

Pedofilia: Imbarazzante accusa … dei TdG!

Un forum gestito, apparentemente, da membri del movimento religioso dei Testimoni di Geova, ha pubblicato la seguente notiza:

È solo normale inorridire alla notizia di un ennesimo caso di pedofilia, indipendentemente da chi sia il carnefice.

Quello che si può costatare è che l’Organizzazione dei Testimoni di Geova, come ente legale che trasmette notizie al riguardo tramite materiale stampato e altrimenti, oltre alla normale e legittima reazione di disgusto nel riportarne la notizia, strumentalizza la stessa condannando non solo il responsabile del delitto, ma la dirigenza ecclesiastica nel suo insieme, il Papa in primis, usando la notizia per ostracizzare la fede cattolica.

Purtroppo, l’Organizzazione dei Testimoni di Geova dimentica i propri casi di pedofilia perpetrati dai propri “vescovi” (i cosiddetti “anziani” e “servitori di ministero”) oltre a quelli commessi dai propri semplici membri e dei quali i media hanno dato ampio spazio e per i quali hanno dovuto sborsare milioni di dollari in compensi alle vittime – vedi il caso Candace

Non si tratta qui di valutare chi ne ha commessi di più ma prendere atto che la pedofilia non è la prerogativa di una chiesa, di una setta o di un movimento religioso come lo è quello dei Testimoni di Geova e che, come minimo, se ne accetti la responsabilità, sotto forma di riconoscimento del problema stesso nei propri ranghi invece di coprirne la stessa ignorando completamente di essere altrettanto colpevoli dello stesso reato di coloro che si vuole accusare.

Le vittime di un reato desiderano innanzi tutto una cosa: il riconoscimento del danno subito, che può venire sotto forma di risarcimento pecuniario ma soprattutto quello morale, che si può esprimere con la domanda di perdono da parte del carnefice o chi per esso.

Purtroppo, quando ciò avviene, come nel caso della presa di responsabilità da parte del Papa, i Testimoni di Geova arrivano perfino a denigrare il gesto, sottointendendone l’ipocrisia, come fa il post del forum sopraindicato.

Come si fa ad arrivare a tanto, quando la dirigenza del movimento dei Testimoni di Geova non solo non ne chiede perdono, ma va perfino fino a occultare  i propri casi di pedofilia, facendo come se il problema non esistesse nei propri ranghi. Basta interessarsi del soggetto e fare una ricerca su internet per scoprire come la Watchtower si rende colpevole dell’occultamento dei casi di pedofilia a motivo delle proprie regole che scoraggiano se non proprio impediscono alle vittime di denunciarne i casi che implicano carnefici della propria fede e magari, della dirigenza stessa della propria fede.

Vedi il sito Agnelli Silenziosi 


lunedì 7 aprile 2014

Il battesimo praticato dai TdG è blasfemo?



Invece della formula usata da Gesù, nel dare istruzioni sul “fare discepoli”, che includevano, all’atto del battesimo, il riconoscimento dell’autorità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, come suggerito da Matteo 28:19-20, i Testimoni di Geova usano rivolgere pubblicamente al battezzando due domande, alle quali il battezzando deve rispondere “Sì”,  ad alta voce per essere udito le centinaia se non migliaia di presenti al congresso dove si svolge la cerimonia, altro non è che un “giuramento di lealtà” né al Padre, né al figlio né allo spirito santo, bensì all’Organizzazione terrena dei Testimoni di Geova che si insinua essere “diretta dallo spirito santo”.

Ecco come recitano le due domande in questione, secondo la TdG del 1/10/1985 pagina 20:

1. In base al sacrificio di Gesù Cristo, ti sei pentito dei tuoi peccati e ti sei dedicato a Geova per fare la Sua volontà?

2.Comprendi che la tua dedicazione e il tuo battesimo ti identificano come testimone di Geova associato all’organizzazione diretta dallo spirito di Dio?

Ecco, invece, cosa comanda Gesù ai suoi apostoli, dopo la sua resurrezione e prima di accedere al cielo, secondo Matteo 28:19-20:

Andate dunque e fate discepoli di persone di tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito santo, 20 insegnando loro ad osservare tutte le cose che vi ho comandato”.

Secondo la formula battesimale propinata dai Testimoni di Geova, l’individuo diventa “Testimone di Geova” e non, come suggerisce invece il vangelo di Matteo “discepolo di Cristo”.

Secondo la stessa formula, egli accetta la pretesa che il movimento dei Testimoni di Geova sia diretto dallo spirito santo, mentre nel comando di Cristo, non si fa alcun riferimento ad un organizzazione, tanto meno che essa sia diretta dallo spirito santo.

In maniera molto scaltra, il Corpo Direttivo del movimento che ha stabilito la formula battesimale, tenta di confondere il battezzando, facendoli credere di seguire il comandamento di Cristo, includendo nel testo delle due domande, le tre autorità chiavi citate dal Cristo, dando l’impressione che la formula sia concorde con quanto stabilito dal testo sacro.

In realtà, invece dell’autorità del “Padre”, secondo la domanda, ci si dedica a “Geova” non senza specificarne il motivo, che non è quello di essere discepolo di Cristo, ma di fare la volontà di Geova, la quale volontà, si comprende dalla seconda domanda, non è altro che il diktat dell’Organizzazione dei Testimoni di Geova, facendola passare per unico organo atto a trasmettere la Sua volontà, in quanto diretta dallo spirito santo, sia quando proclamano i corretti principi morali insegnati dal Cristo e i suoi apostoli, che quando propinano false profezie sulla fine del mondo (o “sistema di cose” come viene da loro chiamato) o impongono regole e leggi come quella che permette loro di lasciare morire un essere umano, perfino un neonato o un minorenne, quella che richiede che non si denuncino le trasgressioni, nemmeno quelle definite “reati” dalle leggi dello Stato, o che incitano all’odio dei propri simili, mentre il vangelo ci ricorda che dobbiamo amare i nostri nemici!

Potremmo perfino affermare che, l’avere manomesso il comando di Cristo in merito all’autorità dello spirito santo, relegandolo a uno strumento da invocare per legittimare la posizione dell’Organizzazione, hanno commesso il peccato imperdonabile contro lo spirito santo!

Denaturare l’essenza di quanto Cristo ha comandato di fare per identificare coloro che diventano SUOI discepoli, può equivalere ad una blasfemia in quanto Cristo non ha mai preteso che il ruolo dello spirito santo all’atto del battesimo fosse la legittimazione di un Organizzazione umana.

La fine di coloro che blasfemano lo spirito santo è ben descritta da Cristo stesso in Marco 3:29 che afferma:

”Comunque, chi bestemmia contro lo spirito santo non ha perdono in eterno, ma è colpevole di peccato eterno”.

Vedi anche argomentazione usata da Roberto di Stefano nella sua lettera alla Bethel di Thun, per delegittimare il suo proprio battesimo da Testimone di Geova, all'età di 12 anni!:

Delegittimazione del battesimo dei Testimoni di Geova


domenica 6 aprile 2014

A chi chiedere informazioni sui Testimoni di Geova?

Porsi una simile domanda significa avere un certo interesse in merito al movimento religioso in questione.

L’interesse può essere dovuto a un incontro con un Testimone di Geova e l’incontro può essere fortuito come ad esempio sul luogo di lavoro o durante le ferie, oppure frutto dell’opera di predicazione del movimento, bussando alla vostra porta o fermandovi per la via o in un parco pubblico.

Oppure, forse avete appena letto una notizia sul giornale o ascoltato la stessa in TV a causa di qualche evento particolare che implica il movimento religioso dei Testimoni di Geova, come per esempio un congresso da loro organizzato nella vostra città, oppure a causa della morte di un membro del movimento per il suo rifiuto di accettare una trasfusione di sangue.

Infine, l’interesse è stato suscitato da un ex membro dei Testimoni di Geova con il quale siete venuti in contatto.

Comunque sia nato l’interesse, è importante determinare quale sia la giusta fonte delle informazioni che cerchiamo.

Le scelte sono svariate. Forse la prima reazione sarà di fare una ricerca su internet. Presto, però, ci si accorgerà che le opinioni son spesso contraddittorie secondo l’origine della fonte dell’informazione. È solo normale scoprire la veridicità del proverbio che dice “ognuno tira l’acqua al suo mulino”.

Se la fonte della risposta proviene da un membro del movimento religioso dei Testimoni di Geova, facilmente vi dirà di non rivolgervi a chi ha abbandonato il movimento, perché è pieni di rancori e cercherà solo di sporcare la reputazione del movimento per vendicarsi di qualche torto ricevuto quando era ancora al suo interno. Forse aggiungeranno “chi meglio di un Testimone di Geova può informarvi sul proprio movimento?”

Se la fonte della risposta proviene da un ex membro del movimento, facilmente vi dirà di non rivolgervi a coloro che sono dentro, perché cercheranno di nascondere qualsiasi informazione che mostrerebbe le debolezze dei loro insegnamenti o del vero stato di coloro che sono all’interno. Forse aggiungerà “chiederesti a un convinto nazista cosa ne pensa del Terzo Reich o degli ebrei?”

Subito dunque ci si accorgerà che è meglio ascoltare il proverbio che dice di “ascoltare l’altra campana”. Fare questo, però, richiede che ci si implichi a fondo per esaminare le due campane.

Se non si ha il tempo o la voglia di implicarsi a fondo, si rischia di avere una visione distorta della questione. Ciò non sarà grave se i motivi per cui ci si pone la domanda sono semplice curiosità. Se, però, la risposta inciderà su decisioni di vita, come “quale fede seguire” o “sposare o no un Testimone di Geova”, allora è più che importante prendesi il tempo necessario per accertarsi della questione.


Su quest’argomento, un suggerimento interessante è stato “chiedete al Testimone di parlare con un membro della sua famiglia che non sia un Testimone di Geova”!

mercoledì 2 aprile 2014

Potere del Corpo Direttivo - Risposta alle 5 domande di Tony Benn, secondo Cedar

Cedar, noto ex Testimone di Geova di lingua inglese, tiene un blog di video su internet
Regolarmente, pubblica dei soggetti attinenti al movimento religioso del quale ha fatto parte
Di recente, ha voluto analizzare come rispondere alle 5 domande che un importante uomo politico inglese ha proposto in merito al potere, che troverete qui:
  1. Che potere hai? 
  2. Chi te lo ha concesso?
  3. Nell'interesse di chi lo hai ricevuto?
  4. A chi devi rendere conto?
  5. Come posso sbarazzarmi di te?
Ecco la risposta data in inglese da Cedar in questo video, che riassumo qui di seguito:
  1. Che potere hai?
    Hanno il quasi assoluto potere su circa otto milioni di fedeli, stabilendo perfino nei minimi dettagli regole e leggi da osservare scrupolosamente, pena la disciplina prevista dai loro regolamenti, incluso il potere di dividere le famiglie (chi sostiene e chi non sostiene il Corpo Direttivo), di lasciare morire i bambini che necessitano imperativamente emotrasfusione, che coprono, con le loro regole, i pedofili in mezzo a loro.
  2. Chi te lo ha concesso?
    “Un Corpo Direttivo diverso da una Società legale” – articolo della Torre di Guardia del 15 maggio 1973, pagina 310 dove troviamo:
    il corpo direttivo della classe dello “schiavo” non è nominato da nessun uomo. Esso è nominato dallo stesso che nominò i dodici apostoli nel primo secolo E.V., cioè Gesù Cristo,
    Essendo Gesù invisibile, non possiamo chiedergli se ha realmente nominato coloro che fanno parte del Corpo Direttivo, come da essi preteso.
  3. Nell'interesse di chi lo hai ricevuto?
     Pretenderanno di servire gli interessi degli adoratori di Dio, ma in realtà, il loro potere è esercitato per consolidare e perpetrare nel tempo l’esistenza della loro Organizzazione (vedi istruzioni per il servizio, costituzione di nuove congregazioni, nuovi adepti che raggiungono le file di coloro che li sostengono e che sostengono il loro potere)
  4. Ha chi devi rendere conto?
    In realtà, non devono rendere conto a nessuno, se non ad una persona invisibile, Gesù, che non possiamo contattare per sapere se veramente approva il loro operato
  5. Come posso sbarazzarmi di te?
    Fino a quando esisteranno sostenitori, fedeli, non se ne potrà mai sbarazzarsene. Solo chi individualmente decide di uscire dalla loro Organizzazione può finalmente sbarazzarsi del loro potere.